(Foto Tedeschi)
ROMA – Il sipario sulla supersfida tra Roma e Barcellona si alzerà domani alle 20:45 in uno Stadio Olimpico che registrerà il tutto esaurito. A Trigoria si lavora sodo in vista del big match valevole per il primo turno del girone E della massima competizione europea: la rifinitura della formazione di Rudi Garcia nel quartier generale giallorosso è iniziata alle 10:30 di questa mattina con un riscaldamento atletico e con degli esercizi sul possesso palla. A seguire lavoro tattico e conclusione affidata ad una gara a campo ridotto. Tutti in gruppo tranne Pjanic e Uçan che hanno svolto un programma personalizzato. La fotogallery a cura di Roberto Tedeschi:
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A seguire la conferenza stampa con Rudi Garcia e Daniele De Rossi. Ecco le loro dichiarazioni come riportato dal sito del Club:
RUDI GARCIA
Considera il Barcellona una squadra forte come quella della scorsa stagione e avrebbe preferito evitarla in questo momento?
“Sappiamo che il Barcellona è una squadra immensa, campione in carica della Champions League. Ha vinto le prime tre prime partite del campionato, ma non serve ripetere sempre grandi cose su di loro: li conosciamo. Se non i migliori al mondo, sono tra i migliori. Noi domani giocheremo con umiltà ma anche con ambizione. Vogliamo qualificarci e per farlo dovremo giocare sei partite al meglio per prendere dei punti”.
Che sistema di gioco adotterà? Resterà con il 4-3-3 nonostante Neymar, Suarez e Messi?
“Se lo dico non sarà più una sorpresa. I giocatori sono pronti mentalmente e abbiamo anche una rosa di qualità. Ovviamente con tutto il rispetto e l’umiltà necessaria davanti a una squadra come il Barcellona. I calciatori sono pronti a essere impiegati in più di un sistema di gioco. Non abbiamo solo un piano, ne abbiamo due. L’obiettivo è sempre lo stesso: fare risultato”.
Ci dà un giudizio su Salah?
“Salah è un grande giocatore: non è con noi da tanto ma continua a imparare il gioco della squadra, nello stesso modo in cui i compagni stanno apprendendo il suo modo di giocare. Ha velocità e tecnica: parametri importanti per fare la differenza nel calcio moderno”.
Quanto pesa l’assenza di un giocatore come Pjanic nella gara di domani?
“Ne ho già parlato la scorsa settimana di questo dettaglio: ho una rosa ampia e prima della partita non faccio caso alle assenze. Devo contare solo sui giocatori presenti, anche se nel corso della settimana sono molto vicino agli infortunati. Quando non possono giocare non c’è da lamentarsi, dobbiamo concentrarci sui giocatori a disposizione e ottenere il meglio da loro”.
Ha pensato a un piano anti Messi? Come definirebbe l’argentino come calciatore?
“Non c’è un piano anti Messi, come non c’è un piano anti Suarez o Iniesta. Le cose, come ha detto anche Daniele De Rossi, si risolvono sul piano collettivo: sia difensivamente sia offensivamente. Non intendiamo difendere per tutta la partita, sappiamo che ci sarà da soffrire, ma dovremo anche essere bravi a usare bene la palla per poter mettere in difficoltà questa squadra. Su Messi non ci sono aggettivi: è uno dei migliori, se non il migliore”.
Rispetto al passato il Barcellona gioca più in contropiede in questa stagione?
“Se guardiamo i numeri non hanno solo il contropiede dalla loro: sono una squadra di possesso palla e hanno tanta velocità in attacco per poter colpire al momento giusto, sfruttando le ripartenze. Noi dobbiamo essere bravi a uscire quando ne avremo l’occasione. Lo ripeto: l’obiettivo è fare un risultato grazie alle qualità dei nostri giocatori, grazie al buon atteggiamento collettivo, sia difensivo, sia offensivo. Non lasceremo tutta la partita al Barcellona. Saremo costretti a farlo in alcuni momenti, ovviamente. Dobbiamo arginare il loro pressing che adottano quando vogliono riconquistare la palla immediatamente dopo averla persa: se riusiamo a fare questo possiamo pensare di fare qualcosa di positivo domani”.
In tre partite di campionato lei ha cambiato tre compagni di reparto di Manolas: come stanno Rudiger e Castan?
“Rudiger è arrivato infortunato, doveva guarire e fare una preparazione durante la quale è impegnato ora. Gli ho dato molto tempo di gioco a Frosinone. Per Castan non dimentichiamo che non ha giocato per un anno intero, sta migliorando e durante la sosta ne abbiamo approfittato per farlo lavorare. Ha bisogno di allenamenti e di tempo di gioco: non è ancora al 100%, ma è motivato come un leone. Parliamo di un giocatore forte e di un uomo fantastico, devo gestirlo al meglio e sta facendo lavori individuali al momento: per il bene suo e della squadra. Comunque per quanto riguarda il reparto arretrato stiamo tranquilli, anche perché anche De Rossi in quel ruolo può darci una grande mano come fatto contro la Juventus”.
DANIELE DE ROSSI
Ciao Daniele, domani arginando Messi è possibile fare risultato?
“Il Barcellona è una squadra particolare proprio per questo motivo: oltre a essere forte come organico ha anche il giocatore più forte in circolazione. Affrontare una squadra come i blaugrana costituisce un impegno doppio: hanno sia un gioco forte, sia individualità forti. L’obiettivo non è fermare i campioni e basta, ma è quello di fare una partita di sacrificio e aiutarsi. Messi salta quasi sempre un calciatore e per questo motivo ci sarà bisogno di compattezza ed equilibrio tra noi”.
Lo scorso anno la sconfitta contro il Bayern creò un forte contraccolpo psicologico: può succedere la stessa cosa domani?
“Quella dell’anno scorso con i tedeschi è stata una partita particolare. Sicuramente tra Bayern e Barcellona i valori sono simili: sono infatti tra le squadre più arrembanti del mondo. Domani all’Olimpico ci giocheremo una parte della qualificazione, consapevoli che non sarà decisiva ma importante, non possiamo pensare che influirà sulla nostra classifica e il nostro percorso in campionato. La Serie A e la Champions League sono due cose separate, come l’anno scorso, anche se ci ha colpito perdere in quel modo in casa”.
La Roma non ha saputo aspettare Luis Enrique o lui non era ancora pronto?
“Si è dimesso lui, non possiamo dare troppe colpe alla Società. È stata una stagione particolare quella del 2011/12 e lui è stato giudicato in modo particolare dall’ambiente, come spesso accade a Roma. Ha subito anche una sponsorizzazione poco efficace da parte dei media, perché forse non era molto comodo. Quando è andato via ha dimostrato di non essere uno scemo come molti volevano far passare e si è tolto delle soddisfazioni. È vero che ha una grande squadra, ma sono contento perché lui e il suo staff sono brave persone. A parte domani sera, faccio sempre il tifo per loro”.
Sei stato paragonato a Gerrard e Lampard in passato, ma ora ti rivedi in Mascherano anche per il ruolo che ricopre in difesa?
“Quelli di Gerrard e Lampard sono paragoni che fece mister Lippi e poi ho continuato a seguirli come esempi. Il Barcellona ne ha tanti di campioni e Mascherano ha fatto un percorso che forse potrebbe appartenermi in futuro visto che riesce a dominare sia in Europa sia in Spagna a centrocampo e in difesa. Sarebbe una gran cosa fare come lui. Questo è più un discorso tattico o di necessità della squadra: quello che sanno mister e compagni è che io sono a disposizione. Se riesco a farlo in maniera discreta come contro la Juventus sono contento”.
Cosa ne pensi della protesta della Curva di questo periodo?
“Sto cercando di documentarmi e prima di esprimermi vorrei sapere meglio le cose, come ho spesso fatto in passato nella mia carriera. Non voglio fare appelli e una protesta quando è così civile non dà problemi. Logico che a noi fa comodo avere uno stadio pieno di bandiere, ma con la Juve siamo riusciti a vincere. La loro è una maniera più che composta di protestare ed è giusto rispettare chi tiene il suo punto con civiltà”.
Ti dà fastidio essere stato etichettato ancora come calciatore violento dopo il rosso rimediato in Nazionale?
“Ho letto poco sinceramente e so quello a cui vado incontro in queste occasioni. Ho anche visto statistiche interessanti sui miei cartellini rossi presi con la Roma e con la Nazionale e non mi sembravano molti. Però non puoi pretendere che ti dicano bravo dopo un fallo di reazione, cerchi di conviverci, provi a non farlo più. L’ho detto tante volte, ogni tanto ti si annebbia la vista. Sono tante le partite che ho concluso senza essere espulso e ho anche preso cartellini per falli di gioco. Quando ho fatto degli errori sono anche stati forti come immagini per la prova tv e non posso prendermela con nessuno. Questo è il gioco delle parti e a 32 anni non posso prendermela”.