(Foto Tedeschi)
ROMA – Rudi Garcia ha incontrato la stampa alla vigilia di Roma-Empoli, match in programma all’Olimpico alle 18:00. Ecco le dichiarazioni del tecnico giallorosso come riportato dal sito della As Roma:
Contro l’Empoli pensa di riproporre il sistema di gioco di Palermo o tornerà al 4-3-3?
“Possiamo partire da un modulo all’altro e anche a un terzo sistema che conosciamo bene. Dobbiamo essere pronti, non dovremo sottovalutare l’Empoli. Ha vinto contro il Sassuolo che fino a quella sconfitta era imbattuto e ha pareggiato contro il Napoli: ha qualità nel gioco collettivo. L’obiettivo domani è quello di allungare la nostra serie di vittorie iniziata con Carpi e Palermo”.
Pallotta ieri nella live chat su Facebook ha parlato ai tifosi parlando della Curva Sud. Lei spera che la situazione possa cambiare?
“Lo spero tanto e spero che si risolva presto. Il presidente farà le migliori cose per la Roma e per i suoi tifosi. Le sue parole sono un bel segnale per l’ambiente”.
Pallotta ha anche detto che la Roma è stata costruita per lo Scudetto, ma lei dice che la favorita è la Juventus. La pensa ancora così?
“I favoriti restano loro, hanno vinto quattro scudetti di fila. Noi vogliamo smentire i pronostici e ci proveremo. L’importante sarà non avere due infortuni seri come abbiamo avuto lo scorso anno con Castan e Strootman”.
Il presidente parlando di Scudetto ha dettato una linea. Lei si sente più responsabilizzato?
“Quando gioco a un gioco lo faccio sempre per vincere sia nella professione sia nella vita. Il primo anno volevo vincere tutto, così come ora. Facciamo in modo di migliorare sempre sotto tutti i punti di vista, risultati compresi”.
Il problema dei troppi gol subiti è tattico, di approccio o concentrazione?
“Se vincessimo tutte le partite 4-2 fino alla fine della stagione io ci firmerei. Ma dobbiamo migliorare la tenuta difensiva. Abbiamo preso gol per motivi diversi, errori individuali e non. L’importante sarà avere un atteggiamento di squadra. Tutti devono contribuire e aiutare. Tuttavia, serve anche segnare. Quindi, dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra le due fasi”.
Ci può dire le condizioni di Džeko?
“Bisogna dire che la nazionale bosniaca ha gestito bene il ragazzo. Non era pronto per giocare e non ha giocato. Era possibile che entrasse nella seconda partita, non lo ha fatto. Oggi ha fatto tutto l’allenamento con la squadra. Sta ritrovando la forma fisica e il fatto di giocare senza paura.
Castan è pronto per tornare?
“È tutto possibile. L’assenza di Keita a centrocampo non ci permetterà di giocare sette partite con De Rossi centrale di difesa, anche se il ruolo lo fa bene. Ci serviranno sia Castan sia Rüdiger di nuovo in campo non solo domani, ma per tutte le prossime sfide. Per entrambi il problema è solo di ritrovare il ritmo partita”.
A proposito di Castan e Strootman, può dare nuove indicazioni per il rientro?
“Kevin spero possa tornare presto. Non l’ho mai visto così bene e sereno, nemmeno dopo il primo infortunio. È il terzo stop sullo stesso ginocchio, ha bisogno di tempo. Ma siamo fiduciosi, sta rispettando i tempi, aspettiamo il suo ritorno al cento per cento. Con Leo ho un rapporto particolare. È quasi un figlio mio. Sarò il primo ad essere contento quando sarà tornato al top. Lo farà presto. Gli manca solo il ritmo partita, che ha perso per lo stop lungo un anno. Lo vedo bene, è entusiasta. Sono sempre onesto con lui. Resta un giocatore molto importante per il futuro”.
Conte viene indicato come suo erede sulla panchina della Roma. In passato vi siete stuzzicati…
“Da avversari è normale difendere la propria squadra e stuzzicare la rivale. É stato un gioco leale con Antonio. Lui sta facendo un ottimo lavoro per la Nazionale, lo sapete meglio di me. Io non sto dietro a tutte le dichiarazioni. Penso a fare bene per la Roma e a seguire la mia strada. Mi interessa solo questo”.
